Ludmilla & Violetta parte 2: NiUnaMenos
Piccola premessa
La scelta dell’articolo LE per riferirmi al
personaggio sommo potere è spiegata a fine racconto, inoltre citerò il
ritornello di una canzone manifesto della rivoluzione femminista cilena che si
è diffusa in tutto il mondo, ascoltatela è su youtube (nel testo le info), vi
invito a leggere la parte 1 della storia di Ludmilla & Violetta, se
ancora non l’avete fatto, e proseguire con questo racconto! Buona lettura.
Dopo l’invasione dell’armata Covid-19 guidata dalla
Regina Corona, c’era ancora qualcosa che turbava le sommo potere, dalla Terra di mezzo percepiva che vi erano delle
altre forze che destabilizzavano l’equilibrio sulla Terra. Sentiva che vi era
un altro male contagioso che faceva ammalare gli abitanti terrestri e allora
pensò di cominciare dal paese dell’Eterna primavera.
Due Fischi persi
dalla Terra di mezzo…
“Violé buondì,
anche a te ha fischiato il sommo potere stanotte? Ma che voleva? Sarà un’altra
invasione pandemica?”
“Lù per aver
chiamato a quell’ora lì sarà una cosa seria, un’altra urgenza, gli faccio un fischio
e vediamo se richiama… che non ho abbastanza fischi per fare una fischiata
all’estero”
Fiuuummm…Fischiata
di gruppo…
“Buongiorno
fanciulle”
“Buongiorno Sommo
potere”
“Vi fischiavo
perché penso che adesso siate abbastanza forti e ribelli per poter combattere
un insidioso nemico che da millenni tormenta la vostra società, la missione
richiede concentrazione, precisione e tanta cazzimma…Ebbene
sì, ora vi tocca combattere e eradicare per sempre dalla faccia e dalle viscere
del Paese dell’Eterna primavera (per cominciare) un nemico, non riesco a
pronunciarlo mi viene la nausea, mi vengono i brividi”
“Sommo potere
non ci tenga sulle spine”
“Ecco il nemico,
è un nemico che possiede varie forme di agire…lui è… il MachoViolador
(machiostupratore) colui che impedisce alle donne di essere libere di essere, è
una patologia cronica degenerativa che unge gli uomini ed è purtroppo
interiorizzata anche dalle donne, il maschilismo acuto si manifesta con sintomi
di violenza fisica e/o psicologica, possessività e autoritarismo nei confronti
del sesso femminile, oppure in maniera vile attraverso la bugiarditis e
bambinitis (la mancanza di coraggio nell'ammettere la verità e l’eterna
bambinezza che comporta incapacità di assumersi le proprie responsabilità)”
“Sommo potere…lo
distruggeremo anche questa volta… il female power creatore riporterà l’equilibrio”
“Con prudenza
fanciulle ricordate che il nemico è molto insidioso…che abbia inizio il
matriarcato… così come vi è stato insegnato nel mondo dei sogni”
Ludmilla e
Violetta si ritrovarono a combattere un nemico che si muoveva indisturbato nel
loro mondo, la missione era più complicata del previsto. Le sommo potere radunò
il fronte popolare femminista, un movimento femminile di protesta e CURA alla
patologia del maschilismo compulsivo degenerativo. Corsero dal wall mapu le
machi (autorità spirituali del popolo mapuche), le anime delle streghe bruciate
nel medioevo, le guerriere della cultura mexica dall’attuale Messico, le donne
della resistenza del mondo occidentale ed orientale, le guaritrici del sud
Italia. La notte, ai piedi del Monte Sacro, le ribelli danzarono alla luna,
ulularono come lupe, poterono in libertà connettere il loro utero con la madre
terra, danzarono al suono dei tamburi e dei canti della guarigione. La loro
forza fece vibrare il pianeta e tremare i maschietti nei loro letti comodi, le
guerriere si preparavano. Ludmilla assieme alla sezione della resistenza occidentale
e orientale, motivata dalla sua istintività, decise di affrontare tutti i
machosvioladores che agivano tra le mura domestiche, quelli che trovavano
piacere ad abusare fisicamente del corpo delle compagne, coloro che intendevano
per amore l’imposizione del terrore, della paura e del possesso, quelli che si
macchiavano di femminicidio. Alla lista dei machos si aggiungevano gli stalker
che sceglievano come strategia di corteggiamento il tormento e la persecuzione
delle donne. La caccia fu rivolta anche verso gli squallidoni che per strada,
per farsi bulli e godere un po', stupravano le donne con semplici sguardi o con
la coercizione. Violetta, riflessiva e moderata, con la sezione delle curatrici
scelse il sottile compito di combattere la violenza di genere quella silenziosa
e normalizzata dai valori ufficiali, dalle leggi della società primaverile e
dalle istituzioni. Mentre Ludmilla e le combattenti camminavano per strada, si
accorsero di una donna in particolare. Era in fila al supermercato, sguardo
basso, fece passare circa cinque o sei persone davanti a lei. Allora Ludmilla
si chiese “Wao che gentile, dì sti tempi per cedere il posto in fila al super
devi essere una persona proprio pia per farlo” Insospettita lesse nella mente
della donna, che pensava tra sé e sé “Non
voglio tornare a casa, rimarrei in fila per ore, non voglio tornare a casa…ho
paura, basta stasera chiamo il telefono rosa, devo ricordarmi di parlare in
codice, voglio ordinare una pizza, si stasera lo faccio, no, sto mentendo a me
stessa ho paura” Allora il fronte resistenza ritenne necessario intervenire,
sul momento Ludmilla pensò “altro che fingere di ordinare una pizza, gliela do io
una pizza a sto trimone violento…in faccia però” Poi tirò un lungo sospiro.
Rintracciarono l’indirizzo della donna del supermercato, e sonoramente si proiettarono
lì, quando lei rientrò in casa il marito, che era già a metà di una bottiglia
di vodka seduto sul divano che guardava della pornografia scadente, le gridò in
faccia per chiederle dove fosse stata e che gli doveva preparare la cena. Dalla
finestra con un po' di solfeggi, Ludmilla, lo fece diventare minuscolo e lei
quando lo ritrovò, sapete cosa fece? Lo mise nella gabbia del coniglietto
domestico, liberò il coniglietto, e ogni volta che passa davanti al compagno in
miniatura gli fa un dito medio e gli domanda “Ora capisci cosa si prova quando
in casa tua ti senti in gabbia e vuoi solo scappare ma… hai paura che ti possano
schiacciare? ” I casi di violenza domestica erano tantissimi, il fronte della resistenza
si introdusse in tante case per liberare molte donne che avevano paura di
denunciare e cambiare vita. Le donne furono condotte in villaggi in campagna,
dove ad attenderle c’erano le guaritrici pronte ad abbracciarle e a sanare le
ferite causate dalle relazioni insalubri e violente. Nei villaggi le guaritrici
con il loro sapere ancestrale creavano dei cerchi di donne intorno al fuoco,
dove insieme si cercava di rielaborare il trauma e reinventarsi e fortificarsi
a partire da quel momento. La condivisione curava, ma bisognava cercare un
antidoto per la prevenzione. Violetta, era affiancata dalle anime delle streghe, ed erano molto indaffarata.
“Ludmilla cara,
sul piano simbolico devo procedere con molta cautela, per iniziare sono entrata
nelle scuole…che lavoraccio… se continuiamo a pensare che al femminile
corrisponda il rosa e al maschile il celeste, che le bambine non debbano dire
parolacce, che i maschietti debbano sputacchiare e giocare a pallone, che le
bambine siano più brave nelle materie umanistiche e i maschi in quelle scientifiche;
che il capello corto sia da maschietto e la danza da femminucce; non andremo da
nessuna…Poi sto maledetto plurale sempre al maschile è una patologia
inespugnabile…Però no, non voglio buttarmi giù…Ho dunque pensato di riscrivere
i testi scolastici inserendo nomi di donne che nella storia ci sono state,
modificandone il corso. Poi ho pensato che fosse opportuno che si introduca l’insegnamento
dell’antropologia nella didattica scolastica, per far capire ai piccoli che seppur
siamo biologicamente maschi e femmine possiamo scegliere di vestirci di
qualsivoglia abito che sia da uomo o da donna, perché i protagonist* principali
sul palcoscenico delle nostre vite siamo solo noi stessi, gli altri sono
comparse. Non abbiamo un direttore teatrale, dobbiamo provare ad essere
drammaturgi e scenografi di noi stessi, lo spettacolo della nostra vita è
un’opera che scriviamo insieme agli altri, ma, camminando sotto braccio e non
sotto pressione. Poi ho inserito più uomini nelle scuole dell’infanzia perché
pensano tutti che la cura sia appannaggio esclusivo delle donne. Decostruire le
categorie di genere è una faticaccia”
Le streghe
intanto avevano inventato una pozione piccantina che emanavano in ogni metro
quadro in cui si propagava il maschilismo, che viaggiava nell’aria con la
velocità dei germi di uno starnuto. Era notte, la resistenza femminista
sorvegliava le strade dagli abusi maschili. Improvvisamente da un angolo sbucò
una ragazza, Demetra, di circa 18 anni, tornava a casa dopo una serata in
discoteca con le amiche. Indossava una minigonna e dei ragazzini iniziarono ad
inseguirla ad insultarla, lei non riusciva a correre aveva i tacchi, gridava
aiuto e c’era solo affacciata ad una finestra una signora, una donna anche lei,
che le rispose “Se ti stuprano è normale con quei vestiti, cosa vai facendo
conciata così?? Sembri proprio na zoccola” Lei continuava a correre, inciampava
si rialzava, a quel punto Ludmilla strillo fortissimo… e il suo urlo privò dei
sensi i ragazzi che adesso non potranno mai più vedere la bellezza con i loro
occhi, toccarla con le loro mani, gustarla con il loro olfatto e con il loro
gusto, così magari apprenderanno a rispettare il corpo degli altri come uno
spazio sacro e inviolabile. La bigottona del balcone, invece, fu condotta dalle
guaritrici che la immersero in un bagno di vapore per ripulire il suo corpo
dalla malignità e la invogliarono a redigere il manifesto femminista 1.0. Gli
studi intorno alle scienze politiche avevano resa Violetta molto diplomatica,
per questo spesso non appoggiava i metodi irruenti di Ludmilla.
“Ludmilla, tu
sei così impulsiva e la pedagogia punitiva non so dove condurrà, a proposito di
sessualità, un altro fattaccio! In casa e a scuola si continua a non parlare
approfonditamente di sesso, quindi i ragazzi e le ragazze si informano da soli,
cosa succede? I maschi si buttano nella pornografia fatta di membri enormi che
violentemente penetrano delle vagine depilatissime, tutti questi corpi
chirurgicamente ritoccati si incastrano in atti sessuali privi di erotismo e
passione. La sessualità femminile è tabuizzata, la masturbazione ad esempio è
un atto di vergogna, nessuno mai osa sfottere le adolescenti su questo tasto,
come se solo ai maschi fosse concesso questo atto “indecoroso”. Alla fine ne
vien fuori un maschio che vive la sessualità come ricerca assetata di
eiaculazione e una femmina che deve vergognarsi di dire se è eccitata o men0.
Nelle scuole fare educazione sessuale significa distribuire qualche volantino,
assistere ad una lezione frontale solamente di due ore, condotta da un medico
di medicina generale e un’assistente sociale, su un argomento che ci accompagna
per tutta la vita: il sesso, la sessualità e le relazioni di genere” Le
streghe, nel frattempo, stavano creando una formula magica per disinibire gli
insegnanti e i genitori sul tema del sesso, per svincolare l’argomento dal senso
di pudore che assale gli adulti a parlarne di fronte ai più giovani. Maga magò
leggendo le carte si rese conto che nel corso della vita di Ludmilla c’era
qualcosa che non fluiva, era come se la fanciulla fosse in conflitto con sé stessa,
allora una mattina dopo mentre la paladina si bagnava nelle acque del fiume, Maga
magò le si avvicinò per pettinarle i lunghi capelli. In quell’atto amorevole,
la maga la invitò a guardarsi nel proprio riflesso nell’acqua e a sorridere, le
sussurrò dolcemente “Amati così
diventerai imbattibile e neppure un uragano potrà fermarti, siamo guerriere,
corri e assapora la vita, non perderti, combatti e cammina a testa alta, le
incertezze sono forza e la perfezione è solo per madre natura, difendila e nutriti
di essa”
Ludmilla “Potere
del canto, Canzone dal titolo El violador
eres tu del gruppo Las tesis
scelgo teee!!! Violetta dammi una nota là! Ritornello con tutte le corde vocali…
La colpa non è
la mia,
né di dove
andavo e né di come vestivo…
lo stupratore
sei tu
la polizia
i giudici
lo Stato
lo Stato
oppressore
è un maschio
stupratore
lo stupratore
sei tu”
Violetta
attraverso le fiamme ovariche estirpò ideologicamente la categoria di uomo e
donna dal paese dell’eterna primavera e quel vuoto fu sostituito dalla
categoria di diversità umana, così le femmine potevano essere maschi e
viceversa senza l’obbligo di far corrispondere al sesso il genere uomo o donna. Le fiamme ovariche cancellarono molti cavilli della giurisdizione primaverile fondati
sulla disparità di genere, privò la differenziazione tra maschio e femmina della
connotazione negativa che per millenni l’aveva caratterizzata.
“Ludmilla,
perché c’è un uomo in travaglio all’ospedale di PonzioPunzetta??Cosa ti passa
per la testa?”
“Quell’uomo non
voleva che la sua fidanzata abortisse, ma lei non voleva proseguire la
gravidanza, non si sentiva pronta ad essere madre, e sai essere madre non
significa essere un contenitore ma vuol dire dar vita, prendersi cura non è un
gioco, il suo moralismo sulla vita e la sua autorità sul corpo di lei mi hanno fatto
arrabbiare, così gli ho voluto far provare l’ebbrezza di non aver potere
decisionale sul proprio corpo e di vivere un’esperienza contro la propria
volontà, per non parlare del fatto che per
fortuna tra le donne del fronte c’era una ginecologa perché in questa
zona i medici sono tutti obiettori di coscienza e così la ragazza ha potuto abortire”
“Va bene, però
aggiusta sta situazione io devo passare ad agire nelle case, stavo pensando di ricorrere al potere del mio sbalzo ormonale perché
sto mestruando e allora onda energetica dell’acidità isterica psichedelica”
L’onda
energetica di Violetta fece cascare il patriarcato che reggeva le mura domestiche,
nelle case si diffuse un’atmosfera di collaborazione tra genitori e tra
genitori e figl*, e il mutuo appoggio nei sogni e nelle aspirazioni nei
riguardi di tutt* i membri della famiglia. L’onda energetica ebbe un effetto
dirompente e passò attraverso le mura delle aziende, delle fabbriche, di tutti
i posti di lavoro dando voce alle lavoratrici che spesso rimanevano in ombra
solo ed esclusivamente per il fatto di essere donne perciò considerate più
deboli e non portate per ruoli dirigenziali o non meritevoli degli stessi
diritti dei maschi. Finalmente si smise di credere che se una femmina raggiungeva
il suo obiettivo fosse dovuto alla sua immagine o alla concessione di
prestazioni sessuali a cambio di favore, ma che piuttosto dipendesse dalle sue capacità. Il
paese della primavera si stava riequilibrando dopo millenni di maschilismo
contagioso, il matriarcato basato sul rispetto e la valorizzazione della
differenza si stava facendo strada. Ludmilla intanto continuava (con metodi
poco ortodossi) a dare una lezione ai maschietti, le capitò tra le mani uno stalker.
Gli appiccicò una zecca dorata sbrilluccicosa addosso, per mostrargli cosa significasse sentirsi il peso di qualcuno che ti spia e ti insegue ovunque e ti si
appiccica alla vita come un parassita che non può farsene una sua in maniera
autonoma. In segreto, Ludmilla insegnò tecniche di difesa personale e muay thai
per trasmettere sicurezza e forza a tutte quelle donne che si erano rotte di
aver paura di uscire di casa da sole, anche se con il lavoro meticoloso di
Violetta non era più necessario che le donne apprendessero a difendersi, perché
non c’era più il MachoViolador pronto ad aggredirle anche solo con lo sguardo.
Violetta stava plasmando con le fiamme ovariche una società simbolicamente diversa
con altri principi, una società in cui virilità e affeminatezza non esistevano
sul vocabolario, ma la vera forza degli esseri umani consisteva nella libertà
di essere chi si desiderava essere, di amare chi si voleva amare. Riformulandosi
i rapporti di genere anche le relazioni madre e figlio maschio cambiarono,
tanto che finalmente si potè attenuare la sindrome di bambinitis, per la
bugiarditis ci pensarono le maghe e le streghe con pozioni succhiaverità che
trasformarono gli esseri maschili in santoni coraggiosi e trasparenti che
vomitavano verità.
Fiuuuuuuuu
(Fischio dalla terra di mezzo)
“Ludmilla e
Violetta state facendo un buon lavoro, ma non dimenticatevi le femmine migranti
che vivono una doppia discriminazione!! Oltre al genere dovete cancellare la
categoria di razza (patologia salviniana di purezza della bianchezza, i sintomi
sono ignoranza, dimenticanza storica e utilizzo spropositato dei luoghi comuni Treccani: p13 edizione 2000) compagne mie vi attende un'altra missione, ma prima dovete
pensare a buttar giù lo Stato, lo sapete che il vero nemico è lui, lì si cela
la sorgente del patriarcato…buon proseguimento amiche mie". Il fronte popolare
femminista cominciava a studiare la fase 2 della lotta.
Nel frattempo sulla
strada del ritorno a casa, Ludmilla domandò a Violetta
come mai le sommo potere aveva a cuore il tema della violenza di genere e
Violetta rispose:
“Vedi Ludmilla,
il maschilismo e il sistema patriarcale hanno portato l’accettazione della
violenza del maschio sulla femmina, sino alla giustificazione del femminicidio,
e allora, le sommo potere che si era
reso conto che i primaverili abitanti, i quali avevano avuto tanta paura dell’armata
covid 19 che diffondeva cattiveria, non si erano mai preoccupati di un male
virulento che viveva tra loro e in loro da millenni, cioè appunto il
MachoViolador, dunque ha pensato di intervenire capovolgendo la realtà. Poi le
sommo potere è ermafrodite, con ciò voglio spiegarti che la realtà nel suo
sguardo non può essere o bianca o nera o maschio o femmina o buono o cattivo,
non può essere così rigidamente divisa in maniera binaria, la realtà nel suo
sguardo è variopinta come un carnevale…conviene riposare compagna cara, la
strada è ancora lunga per apportare migliorie al pianeta terra, il nostro paese
è solo l’inizio”
"Ni una mas"
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