Ludmilla & Violetta. Donne e super poteri parte 1.


Nel paese dell’eterna primavera, dove gli alberi sono sempre in fiore, i prati sempre verdi e il clima sempre mite, vivono Ludmilla Rise woman e Violetta Unpòpop. L’infanzia delle due fanciulle fu serena ed isolata, ma fu durante la loro travagliata e rocambolesca adolescenza che i loro destini si incrociarono strettamente per il resto della loro vita. Ludmilla, bambina timida e gentile, è cresciuta nel Palazzo Azzurro, in un appartamento assieme alla sua piccola mamma, una donna in miniatura dagli occhi di ghiaccio collezionista maniacale di angeli di porcellana, al suo babbo, un uomo rustico lavoratore della terra, e suo fratello, Giovanni, personificazione moderna del personaggio di Moliere le Malade imaginaire. Da bambina non ha mai amato tanto la scuola, l’unica cosa che le garbava dell’istituto era il coro a cui partecipava con impegno e dedizione, nel quale non ha mai voluto spiccare come solista per via della sua timidezza rimanendo sempre tra le file delle coriste. Il suo tempo libero lo trascorreva leggendo giornalini un po' idioti come il cioè, guardando serie televisive che parlavano di ammazza vampiri o di amori adolescenziali ed ascoltando musica italiana sdolcinata. Una persona molto rilevante nella sua infanzia è stata la sua dolce compagna di giochi Silvia, la bambola assassina che abitava al secondo piano del Palazzo Azzurro. Ludmilla e Silvia un giorno si unirono ad un gruppetto di mocciosi che abitavano nel Palazzo Arancione di fronte. In quel piccolo angolo di mondo i bambini crescevano felici, giocavano e correvano vigilati dall’anziano guardiano del palazzo di nome Carletto. Nel giardino del Palazzo Arancione, la banda di marmocchi inventò una realtà parallela in cui ogni tanto erano inclusi gli adulti. Un esempio era l'esibizione musicale, chiamata Il festival del giardino, i genitori erano invitati a partecipare formando le file del grande pubblico.  Invece, sull'infanzia di Violetta le informazioni sono minori, ma possiamo immaginare che sia stata una bambina sognatrice, dal visino angelico e dai capricci diabolici, che ha vissuto la sua fanciullezza ispirandosi alla bella e coraggiosa principessa Fantaghirò. La mamma di Violetta, è una donna apprensiva e amabile, il babbo schietto e più di polso, e poi l’impavido fratellino. Le fanciulle si conobbero nel club pittoresco del paese, il Kambusa rock bar, e di lì mai più si separarono. 
Il loro percorso scolastico differisce parecchio, Ludmilla abbandona gli studi durante il secondo anno di scuola superiore, mentre Violetta decide di intraprenderne svariati e inizia una fase di sperimentazione che si protrae dalle scuole superiori e agli indirizzi di studio universitario. La sua è dunque una vera e propria formazione eclettica. Compiuta i sedici anni ricevettero un dono, ricevettero entrambe dei super poteri. 
Nel pianeta Terra di mezzo, vi era una forza che interveniva per equilibrare le energie del Pianeta Terra e sconfiggere le forze del male che incombevano su di esso, fu questo sommo potere ad attribuire loro dei super poteri imbattibili e a trasformare le loro vite in qualcosa di unico ed inimitabile. 
I segni dei super poteri iniziarono a manifestarsi piano piano e al principio furono interpretati come sbalzi ormonali che comportavano cambi di umore e comportamento e debolezze dovute all’età. Violetta diceva di avvertire crisi di panico, sentiva come se qualcosa o qualcuno le impedisse di respirare, come se le mettessero delle mani nel petto. Ludmilla, invece, fu colpita dalla sindrome dello Stacanovismo precoce compulsivo, una patologia che comportava un impulso irrefrenabile verso il lavoro, non poteva smettere di lavorare, non riusciva a staccarsi dal posto di lavoro, dormiva poco e lavorava tanto, non poteva fermarsi. Al principio, ignare dei loro destini, le due fanciulle non riuscivano a controllare la loro forza. Il super potere di Ludmilla consisteva nel canto, il suo canto poteva raggiungere un timbro così acuto da stordire e rompere tutto ciò che la circondava, mentre il segreto di Violetta era custodito nelle sue ovaie, che avevano subito una crescita esponenziale e a sua insaputa erano diventate dei lancia fiamme. Violetta ammaliò diversi uomini con il fascino che proveniva dalla sua iper femminilità, essi, ahimè, non poterono mai più scordarsi di lei e tornare ad innamorarsi. Ludmilla a causa del suo canto aveva intontito parecchie persone con cui si era incontrata nel corso della sua vita. Fu un evento drammatico a far prendere coscienza delle proprie forze alle due giovani: l’invasione dell’armata Covid-19 guidata dalla malefica Regina Corona Virus, chiamata così per via della sua gigantesca corona composta da tanti microorganismi giallastri e parassitari. Il potere malevolo della Regina derivava dalla sua corona. La corona era un oggetto maledetto dall’antico nemico dell’umanità Bramadipotere, una volta che la corona veniva indossata si incastonava sulla testa delle persone, i microorganismi che la componevano si impossessavano della volontà del soggetto rendendolo avido e perfido. L’esercito Covid-19 iniziava a diffondere nel paese dell’eterna primavera il freddo inverno, il malinconico autunno e le influenze stagionali da sindrome di cattiveria, invidia e avidità, le due giovani, come tutti i primaverili abitanti furono costrette a rinchiudersi in casa. Mentre Violetta era inquieta e agitata e non sopportava più neanche sé stessa, Ludmilla, creò nella sua stanzetta un giardino zen per rilassarsi, meditare e ritrovarsi dopo tutti gli anni di alienazione a causa del lavoro. In questi pomeriggi solitari, tra isterismi e meditazioni, iniziarono ad allenarsi sviluppando agilità, flessibilità, forza, esplosività e resistenza. A Violetta, fu inviato un istruttore dalla galassia Conversà che le indicava tutti i passi da compiere per allenare il suo corpo, mentre Ludmilla condusse un allenamento introspettivo. Violetta aveva sviluppato una forza incredibile nelle ginocchia che le permetteva di far salti pazzeschi, Ludmilla, invece, aveva battuto il record delle flessioni allenando dei bicipiti da paura. Quest’ultima si rese conto di poter leggere nella mente delle persone e Violetta di poter comunicare agli altri col pensiero. Nel frattempo, il sommo potere pensò che fosse giunto il momento opportuno per addestrare le due paladine. E così, tramite un insegnamento impartito nel mondo invisibile dei loro sogni, le due eroine svilupparono i loro super poteri. A fine marzo 2020, le giovani si trasformarono in Ludmilla Rise Woman e Violetta Unpòpop, ed a bordo di un pandino giallo volante raggiunsero la terra di mezzo, dove il sommo potere le rifornì dei loro abiti da eroine e le inviò sulla Terra per combattere l’invisibile esercito Covid-19. 
Rise woman era avvolta in un abito bianco, simile ad un chicco di riso, che poteva mimetizzarsi con ogni cosa fino ad assumere la fisionomia di chi si desiderava, Violetta aveva un corpetto giallo fosforescente e dei pantaloncini fucsia, la tuta le permetteva di infilarsi in ogni angolo, di stringersi, allargarsi e allungarsi come preferiva, e soprattutto era ignifuga così da permetterle di lanciare dalle sue ovaie tutto il fuoco necessario. 
Ludmilla, che combatteva sul fronte settentrionale, aveva il compito di occuparsi dei primaverili abitanti anziani che si trovavano in una situazione di estremo pericolo.
«Violetta qui è un codice rosso, gli anziani stanno diventando smaniosi, assetati di potere e super taccagni, vogliono il possesso delle città, vogliono organizzare una rappresaglia contro la gioventù e l’infanzia, e non so perché li rinchiudono tutti nelle case dell’anzianità perpetua e si contagiano, Violetta la situazione è grave, siamo in emergenza di Bontà e buon senso, fai rientrare i giovani, mettiamoli al sicuro.»
«Ludmilla, non posso lasciarli passare e se contagiassero di cattiveria i terroni, nono, non posso, non voglio che si perda il carisma, l’ilarità e che ne sarà della sensibilità, già la situazione è in bilico, non posso…Metterò la Terronia al riparo nella bolla di amuchina. Scusami.»
«Violetta, non farlo, immagina se tuo fratello più piccolo si trovasse ora qui, prima volta fuori casa, 20 anni, pochi amici che conosce da poco, pensa se c’eri tu qui e perdevi il lavoro, come pagavi affitto, bollette e spesa? Tu, finanche puoi comprendere le persone ansiose in preda a crisi di panico. Violetta siamo state scelte perché sappiamo empatizzare, scoppia la bolla, andrà tutto bene»
«Va bene ti darò ascolto, effettivamente non possiamo impedire alle persone di tornare a CASA, farò esplodere la bolla di amuchina così igenizzerà di sentimento positivo il sud e indebolirà l’esercito covid-19»
«Eccellente amica mia, augurami in bocca al lupo, vado a sistemare i vecchi e bruschi lombardi, li tirerò fuori dalle case dell’anzianità perpetua e li connetterò ai loro ricordi attraverso i respiratori di memoria, così potranno inalare il loro passato e si ricorderanno chi erano, il problema sarà rigenerare chi era cattivo anche prima del contagio, ci penserò dopo, ti aggiorno con la propagazione del suono, passo e chiudo»
Violetta, in Terronia, lanciava fiamme da tutte le parti per bruciare ogni particella dell’esercito Covid-19. Giunse il momento dello scontro finale, le due impavide combattenti si incontrarono sul meridiano Porta Vecchia e iniziarono la fusione, il canto assordante di Ludmilla Rise woman e il potere ardente di Violetta Unpòpop bruciarono la Corona ripristinando la primavera. Gli anziani e le anziane buoni e genuini ritrovarono la loro forma di essere e tornarono a casa dalle loro famiglie, coloro che erano rimasti soli, perché di famiglie non avevano più, o per lo meno nei paraggi, si riunirono in comunità autogestite tra le Dolimiti a godersi in pace la loro vecchiaia, lontani da medici e paramedici che li imbottivano di farmaci, accompagnati dai nipoti, figure professionali specializzate nella cura dell’anzianità. Fu così che dopo la battaglia gli eco-villaggi sostituirono le case dell’anzianità perpetua, la vecchiaia si liberò dalla percezione di essa come un peso da arginare socialmente e fu riconosciuta come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Gli eco-villaggi del riposo diventarono meta di gite scolastiche in cui i più piccoli apprendevano dai più anziani come vivere in maniera eco- sostenibile, una forma di vivere lento e in armonia con la natura, un altro aspetto interessante delle visite erano gli aneddoti sulla storia italiana che si potevano ascoltare durante lo svolgimento delle attività. Torniamo alle nostre paladine… Il sommo potere, come era solito fare, concesse loro un viaggio speciale per recuperare le energie dopo la missione, Violetta scelse una meta calda dove partì con il suo coach, con il quale era nata una passionale storia d’amore, mentre Ludmilla scelse un fine settimana in un resort ad ammirare l’aurora boreale accompagnata dal suo storico compagno, il mago della pizza Angeluccio. La vacanza servì per guardare da lontano il lato positivo dei giorni di quarantena, la solitudine le aveva indirizzate alla scoperta del loro sé, alla comprensione delle loro capacità, l'esperienza di isolamento e la battaglia per salvare la primaverile umanità le fortificò.  Per la Regina la sorte fu diversa, pentita del trambusto che aveva creato, iniziò a collaborare con i primaverili abitanti per sanificare gli ambienti, si adoperò per la pulizia delle acque, del cielo e della terra permettendo a tutti di respirare a pieni polmoni il profumo degli alberi in fiore, della salsedine del mare, l’aroma di un buon vino e la fragranza della libertà di stringersi in un abbraccio.




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