Sofferta e coccolata prigionia
C’è nessuno? Ei, disturbo? C’è nessuno? Sono diventato il centralinista di me stesso. Fla, scusami ti richiamo tra poco sto aspettando la chiamata dell’ASL. Pronto Dottoressa, si va bene venerdì alle 8 ad Alberobello, grazie. Ei zio Pe, no ancora non lo so venerdì ho il tampone, purtroppo il giro di chiamate tra medico curante e Asl è stato lungo. Mi sento una persona di una certa rilevanza sociale. Quante chiamate, quanto faccio parlare. A prescindere dal tampone la mia città ha già decretato il verdetto: ho il Covid-19. Fammi fare le corna. Ei tu parlo con quel viscido virus, sei dentro di me? Ma io sono forte, sportivo puoi mai aver colpito me? Squilla di nuovo il telefono…ora torno. Ma perché mi chiedono se li denuncerò ma non ci siamo mica abbracciati tutti, e poi non bacio una ragazza da un po'…cazzo, vero da un po'…State calmi tutti, respiro profondo. Basta con quste chiamate devo pensare a me. Chissà quanti positivi ci sono in giro e vicino a voi fatevelo sto tampone a pagamento che ve devo dire…basta, stop, mi scoppia la testa…mauro, fai un bel respiro. Ei c’è nessuno? Mamma, ti prego mi fai un caffè? O Dio che palle quando arriva venerdì. Pensa positivo, magari e solo un po' di febbricina…nono cazzo è Covid sicuro…perché proprio io? Perché a me? Vabbè come perché a tutti gli altri? Tu…tu dannato virus invisibile se ti potessi prendere tra le mani cosa ti farei…va bene sto delirando…Il caffè è dietro la porta, mia madre si è allontanata, posso aprire leggermente la porta, posso berlo…forse non mi fa tanto bene la caffeina in questi giorni…
Maledetto bacarospo
ti sei impossessato del mio corpo e ora quando te ne andrai. Sono già trascorsi
quindici giorni. Mi alzo, sgattaiolo in bagno mentre mia madre è lontana, mi
porta il caffè e poi incomincio con la stessa routine nella mia stanza, per
fortuna c’è il balconcino. Osservo, osservo la vicina che stende i panni, il
bambino che va in bici, intravedo un signore che guarda la tv. Non voglio
essere impiccione, perdonatemi, ma non so più che fare. Di qui si intravede il
cielo, ma non posso vedere l’orizzonte ci sono le vostre case e perciò vi
osservo per distrarmi un po'. Va bene torno dentro… 100 flessioni, un po' di
pesi, 50 addominali, gioco alla play, guardo un film. E così sarà finchè mi
negativizzo. Ei sistema immunitario per fortuna avevo ancora un mese di
contratto lavorativo, tacci non farmi bestemmiare. Guardati allo specchio
Mauro, guardati negli occhi?? Non lo vedi, non riesci a vederlo? Cosa vuoi, chi
mi parla?? Sono il grillo parlante, il grillo di pinocchio che ti piaceva tanto…
guarda nei tuoi occhi. Hai visto? Lo vedi anche tu come si diventa piccoli e
indifesi di fronte tutto ciò, che dura lezione di vita per voi esseri umani che
vi sentite degli dei immortali…e invece siete fragili anche voi mio caro.
Scusami grillo ma cosa vuoi dire che tutto questo è una punizione per la nostra
cattiveria, per la nostra mania di grandezza? Sti capperi una pandemia ci
voleva per farci comprendere questo? Mauro è una riflessione. Impara a
riflettere, prenditi il tuo tempo. Ci mancava il grillo adesso. Ei c’è nessuno
là fuori? Farò l’ennesima videochiamata.
Forse il grillo
aveva ragione miseri noi umani, miseri d’animo, il covid si prende gioco di
noi. Non facciamo altro che puntarci il dito contro l’uno l’altro. Io sono
brava perché indosso sempre la mascherina. Io sono grandioso perché vedo solo i
miei genitori, i miei suoceri, e i cugini più stretti di primo, secondo e terzo
grado, tanto stiamo sempre tra noi e noi. Io sono fantasmagorica sto sempre con
i miei figli e mio marito e solo ogni tanto vedo il mio amante, ma quello si fa
sempre il tampone in azienda così anche io posso tutelare i miei cari. Io sono
il migliore ho sempre con me l’amuchina, non frequento spazi affollati e sto
sempre solo…te credo sei noioso…il macellaio ha contagiato il fruttivendolo che
a sua volta ha contagiato la barista che ha contagiato l’OSS e poi un casino. Né
guarda a quella vedi quella disgraziata con la mascherina abbassata. Che vergogna!
E quelli laggiù ne vogliamo parlare? Fanno assembramento quattro anziani vedovi
senza figli in mezzo al borgo: ghigliottinaaa! E quella irresponsabile con
guanti e mascherina è andata al supermercato a fare la spesa per i figli e i
cani perché nessuno l’aiutava, stregaaaa al rogoo è positiva!! Non la smettiamo
mai vero? Dobbiamo sempre giudicare e mai comprendere. Sono trascorsi 30 giorni
e nell’arco di questo periodo, che mi sembra interminabile, mi sono anche
colpevolizzato. È colpa mia se ho il covid, è colpa mia se mi sono ammalato. Certo,
seppur per lavoro ero ad una festa, dove si suppone abbia contratto il virus, che
irresponsabile mi son detto, quando metterò la testa a posto? Vado ad una festa
durante una pandemia! Scusate la volgarità, che coglione che sono a voler
tornare a fare il vocalist dopo tre mesi che non avevo un microfono tra le mani
e neppure un soldo. Ma che stronzo io ad andare ad una festa in pandemia. Ma ci
ho pensato bene… e non hai vinto tu spirito giudicante del covid che fai
parlare le nostre male lingue. Avevo voglia di lavorare e avevo voglia di
festa. Si a 32 anni amo ancora e sempre di più le feste, le discoteche, ballare
insieme vicini appiccicati e perché no? Mi piace passare il bicchiere a mio
cugino, che fedelmente alle mie spalle in consolle, ha finito il suo cuba libre.
Sono un criminale perché non rinnego ciò che amo per apparire un buon pensante.
Giudicatemi, mettetemi in croce ma io non dimenticherò chi sono neppure in
pandemia. Perché come naturalmente i virus influenzali si passano tra esseri
della stessa specie così la nostra cultura naturalmente ci ha plasmati per
stare insieme.
Cavolo ci sono i
vigili, devono fare il riconoscimento facciale, ma se non sanno come sono,
vabbè sono vigili…ma devo attraversare tutta la casa e rompere la bolla di
amuchina che ha creato mia madre! Va bene indosso guanti, mascherina, due paia
di calzini, ricorda non toccare la maniglie aprirà le porte lei…Ecco comandante
sono io, lo sfigato, posso rientrare nella mia amata cella, wao auto, passanti,
aria per un secondo. Grazie per questa breve emozione. Torno in camera, vado su
instagram e posto una foto, me stesso con me stesso. Sono solo. Mi sento solo.
Ei c’è nessuno, mami posso avere la merenda? Non sono totalmente solo.
Udite udite sono
negativo! Ah si, ma come te lo sei preso alla fine, che sintomi avevi? Abbiate
pietà di me quanto ancora devo raccontare, basta inchieste, sto bene grazie. Vi
dirò di più donerò il plasma per permettere di guarire. Ma il tuo plasma non
serve avevi una carica virale bassa…ma quanto bisbigliano…Ci provo e basta! Dopo
40 lunghi giorni in solitudine, trascorsi in compagnia delle mie paure, ansie ed
incertezze perchè sono disoccupato e ciò mi genera paura, il mio futuro è
incerto ho paura, il covid fa paura, la pandemia è uno stato d’emergenza che ci
angoscia, ci annoia e ci fa paura, finalmente oggi torno ad essere libero
da quelle quattro mura, libero di rivedere il mare prima dell’inverno, libero
di stare in mezzo alla gente. E allora apro la porta…scatti fotografici, una
folla incontenibile strilla il mio nome, striscioni di ogni tipo con scritta ce l’hai fatta campione, sei il nostro eroe.
Giornalisti di tutti i canali televisivi. Sto fantasticando lì dietro
quella porta chiusa e sigillata per quaranta giorni non c’era la stampa ad
attendermi e neppure il sindaco, che delusione, mi aveva chiamato pensavo volesse darmi una medaglia al merito. Eppure qualcuno c’era, c’era la mia
famiglia e i miei amici, coloro che ci sono stati, ci sono e ci saranno. Alla fine
l’ho capito, la folla sotto la consolle ti acclama ma e la magia di un momento…dai
scherzo, era per fare il drammatico, lo so che i miei followers sono sempre
stati con me…Infatti voglio concludere con un post scriptum:
Sembra un incubo lo so, ma ci risveglieremo e
torneremo a ballare, a stare vicini, torneremo ad aspettare l’alba con le mani
al cielo!
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